La scelta di portare avanti un percorso di Coach, ha visto prima di tutto investire la mia persona, la voglia di crescere, di sperimentare, di trovare in me nuova linfa ed energia e uscire dalla routine professionale.
Il mio mondo professionale mi ha sempre vista a contatto con le persone e mi ha permesso di crescere nelle relazioni, ma volevo di più: ero consapevole che potevo dare la mia energia ad altri e dare a loro la voglia di scegliere la strada da percorrere.
Mi sono chiesta: voglio cambiare realmente? La risposta era dentro di me: SI.

Mi sono iscritta ad un corso sui Fondamenti del Caoch, ho seguito Coach professionisti fino ad approdare al Master.
Mi sono quindi messa in gioco: ho seguito corsi, ho effettuato coaching su me stessa e su altri ottenendo buoni risultati; questo mi ha permesso di pormi nuovi obiettivi e di far sì che anche i miei coachee potessero fissare e raggiungere nuove mete.

Sperimentare il coaching da una doppia prospettiva, come coach e come coachee, mi ha permesso in un primo momento di occuparmi di crescita personale al femminile. Il mio obiettivo è ispirare ed aiutare le donne a riscoprire la propria femminilità, energia e determinazione. Le accompagno e le sostengo mentre imparano ad avere fiducia in sé e nel fare certe scelte nell'ambito familiare, con i figli, con i compagni, o nell’ambito professionale.

Come coach utilizzo modalità diverse: con incontri singoli, in gruppi ristretti o in gruppi più numerosi.
Utilizzando un parte della mia creatività (ho liberato l'artista che è in me) ho creato delle tecniche per far vedere, sentire, capire la partenza e l’arrivo; per fare questo sfrutto tele, colori e materiali, in modo da far capire al mio coachee la foto di sè oggi e la visione futura di quello che potrebbe essere, permettendo di condividere pensieri e preoccupazioni riferite alle emozioni.

Il mio compito è volto a far capire e a capire che spesso c’è la necessità di chiedere aiuto, perché è luogo comune credere che “tanto è così che vanno le cose e non potremo cambiare nulla”. Invece sì che possiamo: dobbiamo impegnarci, provare per poi non trovarci a vivere rimpianti: “Potevo…”